Le 5 domande per editare un testo generato dall’AI

L’intelligenza artificiale generativa sta cambiando il modo in cui scriviamo o si sta sostituendo agli scrittori umani?

Comunque la pensi se stai introducendo, l’intelligenza artificiale per scrivere testi per il tuo marketing B2B, devi sapere alcune cose e la più importante è che non puoi pubblicare un testo generato dall’AI prima di sottoporlo a un’accurata revisione.

Anche i migliori romanzi sono stati sottoposti a un lavoro di editing approfondito, perché non dovrebbe esserlo l’articolo generato dall’AI per il blog aziendale, per la brochure per i post nei social e così via?

Che cos’è l’intelligenza artificiale generativa

Abbiamo dedicato una seria di articoli sull’intelligenza artificiale generativa nel marketing B2B ai quali ti rimando per approfondire l’argomento.
Per riassumere possiamo dire che l’intelligenza artificiale generativa è una delle tecnologie più innovative degli ultimi anni. Grazie all’utilizzo di algoritmi e modelli di apprendimento automatico, l’IA generativa è in grado di creare contenuti originali, come testi, immagini e suoni, senza l’intervento umano. L’intelligenza artificiale generativa rappresenta quindi un nuovo modo di creare contenuti.

I limiti dell’intelligenza artificiale generativa nella scrittura

L’intelligenza artificiale generativa ha sicuramente aperto nuove possibilità nella scrittura, ma non possiamo ignorare i suoi limiti. Una delle principali sfide è la mancanza di creatività e originalità. Anche se l’intelligenza artificiale può produrre testi leggibili, spesso manca di quel tocco umano che rende la scrittura autentica ed emozionale. E per chi lavora nel marketing sono proprio questi due ultimi aspetti a rendere un testo attraente per il pubblico di riferimento.

E’ quindi evidente come l’impiego dell’intelligenza artificiale per scrivere testi debba sempre essere considerato un primo step per produrre in modo veloce una prima bozza sulla quale poi lavorare. Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, anche i grandi romanzi hanno necessitato di un lavoro di editing, perché dovremmo fidarci ad occhi chiusi del lavoro prodotto dall’AI?

Come e cosa revisionare nei testi prodotti dall’AI

Accendiamo un primo grande faro sui dati citati nel risultato prodotto dall’intelligenza artificiale per scrivere testi. Qualsiasi dato deve essere verificato attentamente perché è grande il rischio che vi siano degli errori sostanziali e formali. I testi non devono essere solo leggibili ma coerenti e pertinenti al contesto.

Chi svolge il lavoro di editing ha una grande responsabilità perché se da un lato deve assicurarsi che non vi siano errori grammaticali o informazioni errate, dall’altro deve mettere in gioco la propria creatività e sensibilità per rendere il testo più accattivante ed emozionale.

Sarebbe un errore gravissimo mettere a rischio la reputazione aziendale scommettendo sulla infallibilità dell’intelligenza artificiale. Un errore che ha commesso Google, e se è sucesso a un colosso credi che non potrebbe capitare anche a te?

intelligenza artificiale per scrivere testi

Le 5 domande per l’editing del risultato di intelligenza artificiale per scrivere testi

Andiamo quindi ad approfondire quali sono le 5 domande di base che devi porti quando analizzi un testo prodotto dall’intelligenza artificiale per scrivere articoli.

Il testo è accurato?

Il requisito fondamentale di qualsiasi contenuto B2B è che sia corretto.

Siamo tentati di presumere che l’output generato dall’intelligenza artificiale sia corretta nei fatti. Non è sempre così. Sebbene gli evidenti progressi degli algoritmi di nuova generazione che stanno risolvendo alcuni problemi della prima ora, intelligenza artificiale per scrivere testi è ancora incline a inventare “fatti” che non hanno alcun fondamento o addirittura contraddittori. Il punto da comprendere che l’intelligenza artificiale è in continuo addestramento. Ma sei dati sui quali si addestra sono scorretti, oppure sono scorrete le associazioni che l’AI fa nella sua fase di addestramento è ovvio che anche il risultato sarà scorretto. Ecco perché tutto deve essere attentamente verificato per assicurarsi della correttezza dei dati proposti dall’AI.

Altra cosa da controllare è la grammatica e l’ortografia. In fondo l’intelligenza artificiale non è ancora così intelligente come spesso crediamo noi umani.

L’intelligenza artificiale per scrivere articoli non capisce cosa sta scrivendo, compone un testa sulla base delle informazioni che ha a disposizione in rete. Se dovesse basarsi su una fonte in cui ci sono degli errori grammaticali o di sintassi, o vengono utilizzati frasi generiche ampiamente utilizzate da più siti tali errori saranno riprodotti nell’output finale.

Un’altra cosa a cui prestare attenzione è che l’intelligenza artificiale non può applicare il pensiero critico per valutare la validità, l’autorità e la pertinenza delle sue fonti.

Il risultato è chiaro?

Sappiamo che un decisore B2B non dedica tantissimo tempo a leggere i contenuti. Molto spesso ne fa una lettura ‘a volo d’uccello’ cercando di cogliere il massimo risultato dal minor investimento di tempo. Ciò significa che il tuo testo deve presentare un argomento convincente e logico, e farlo con una struttura che sia veloce e facile da leggere.

Senza dimenticare lo stile di scrittura che non deve essere ripetitivo ma snello e facilmente comprensibile.

Ora, onestamente, quanto dei testi prodotti in ambito B2B hanno queste caratteristiche? E dato che l’AI per produrre i suoi testi fa riferimento a quanto già esiste in rete è palese come, soprattutto in ambito B2B il rischio di ottenere risultati verbosi e ripetitivi e inutilmente complessi sia maggiore che in altri ambiti.

Ci si rivolge al proprio pubblico di riferimento?

Non solo l’intelligenza artificiale non capisce cosa sta scrivendo, ma non capisce nemmeno il pubblico per cui sta scrivendo.

Questo è un problema, perché può minare l’autorità del tuo pezzo.

Risulta spesso evidente in un testo che si sta leggendo che l’autore non abbia una conoscenza approfondita dell’argomento che sta trattando. Oppure ce l’ha, ma non riesce a cogliere quali sono gli aspetti più rilevanti per te.

La produzione di un testo completamente sbilanciato rispetto alle esigenze del proprio pubblico di riferimento è il più grande errore che come marketer B2B tu possa fare. E guarda che in questo caso non ha importanza se l’autore sia umano o l’AI.

I veri professionisti della scrittura fanno un attento lavoro di ricerca e di ascolto degli esperti della materia sulla quale gli è stato chiesto di scrivere per individuare i punti critici e priorità del pubblico di destinazione.

Sebbene gli algoritmi dell’intelligenza artificiale stiano continuamente migliorando, spesso non sono al passo con gli ultimi sviluppi soprattutto in settori in rapida evoluzione. Ciò rende molto difficile per loro produrre testi autorevoli. E tu sai quanto sia importante l’autorevolezza affinché un potenziale cliente decida di avvicinarsi alla tua azienda. Un altro grave problema dell’intelligenza artificiale per scrivere articoli sono i cliché di cui c’è grande abbondanza nella scrittura sul web.

Pertanto, quando rivedi un testo generato dall’intelligenza artificiale, sii pronto ad apportare modifiche pesanti per dare alla scrittura il senso di autorità, credibilità e autenticità di cui ha bisogno per essere efficace.

Il testo dimostra empatia?

Ancora una volta, l’intelligenza artificiale sta combattendo una battaglia persa in questo caso. Senza alcuna comprensione di ciò che si scrive o del pubblico per cui si scrive, e senza alcuna esperienza vissuta a cui attingere, le macchine sono ben lontane dal riuscire a entrare in empatia con i lettori umani. E senza la connessione umana che l’empatia porta con sé – quel senso di comprensione condivisa del mondo – i testi di marketing B2B finiscono per essere svuotati e non riescono a coinvolgere il pubblico.

Abbiamo detto che un problema dell’attuale AI è la mancanza di pensiero critico: ciò significa che l’intelligenza artificiale non riesce a capire che solo perché qualcosa è stato detto spesso, non significa che debba essere detto di nuovo. Niente dimostra una mancanza di empatia come dire alle persone cose che già sanno o, peggio, cose di cui non si preoccupano nemmeno.

Il testo è approfondito e coinvolgente?

È impossibile offrire una visione originale se stai semplicemente imitando le cose che hai letto; che è ciò che fa l’intelligenza artificiale per scrivere testi.

Ecco perché alla fine ti troverai con un testo che avrà bisogno di un ampio lavoro di revisione e riscrittura. Anche perché come abbiamo detto l’Ai ha la tendenza ad utilizzare frasi ripetitive e cliché rendendo la sua scrittura piuttosto noiosa da leggere.

Un modo per limitare questa gran volume di lavoro è quello di generare prompt accurati ed efficaci in modo d’aiutare l’intelligenza artificiale per scrivere articoli a produrre un testo più accurato.

Ma alla fine ne vale davvero la pena?

E’ quello che ti devi chiedere prima di introdurre in modo massiccio l’intelligenza artificiale per scrivere testi nel tuo flusso di lavoro. L’apparente guadagno di tempo nella produzione si disperde, come abbiamo visto, nel puntiglioso lavoro di revisione. Il testo di marketing B2B deve essere coinvolgente per raggiungere i suoi obiettivi e per assicurarti che il tuo interlocutore di riferimento ottenga un valore originale e unico dalla tua comunicazione ti troverai, in pratica, a fare un ampio lavoro di riscrittura del testo generato con l’AI.

Come usare in modo corretto intelligenza artificiale per scrivere testi

Ad oggi i sistemi di intelligenza artificiale per scrivere testi non sono evoluti a tal punto da riuscire a produrre contenuti ad alto valore come ebook e white paper ben documentati e originali in grado di cogliere le esigenze e le necessità del proprio pubblico di riferimento in ambito B2B.

Ecco invece alcuni casi dibuon impiego dell’intelligenza artificiale per scrivere testi come strumento di supporto al lavoro di content management:

  • può offrire input per brevi testi per un post sui social o per le e-mail (che andranno comunque revisionati),
  • può essere uno strumento per raccogliere le idee prima di iniziare il lavoro di scrittura,
  • in modo paradossale, per scoprire come “non scrivere” il tuo testo,
  • può essere usata per trovare idee creative,
  • per avere spunti in ottica SEO.
Vuoi votare questo articolo?
[( 0 ) 0 su 5]
Altro di tuo interesse...

I commenti sono chiusi.